MUSICAINFOLK: DAL TRENTINO ALLA SLOVENIA

Una serata a detta di tutti di un grande successo quella di “MusicaInFolk” giovedì 8 agosto a Sover.

Il Coro La Valle-Gruppo Costumi Cembrani e la sua sezione giovanile Minicoro, da anni impegnati nel mondo della coralità, del folklore e della storia del territorio, hanno saputo ancora una volta proporre un evento di rilievo, che ha posto la piccola località di Sover al centro di una rete di relazioni a livello europeo.

“L’evento MusicaInFolk”, ha detto Roberto Bazzanella, direttore del La Valle e ricercatore storico “ di lega al progetto proposto quest’anno dal titolo “Se dal Latte”. Il progetto, patrocinato dalle principali istituzioni regionali e provinciali, vuole approfondire la storia dell’uso dell’alpeggio nel medio Avisio negli ultimi 500 anni, un periodo di forti cambiamenti nelle temperature, passando da un forte periodo caldo medievale, alla “Piccola Era Glaciale”, che va ora esaurendosi”. La mostra “L’Alpeggio Discordante”, inaugurata all’inizio della serata, tratta proprio questo tema, con interessanti approfondimenti sulle liti confinarie fra le comunità rurali locali, causate dalla necessità di utilizzo della media e alta montagna, in modo particolare una lite fra Sover e la vicina Valfloriana per un tratto di monte che perdurò dal 1321 al 1934.

Ospite speciale a MusicaInFolk del 2019 il gruppo folkloristico “Grifon” proveniente dalle Alpi della Slovenia, dal comune di Sempeter, il quale diventa parte di quella ampia rete di relazioni europee ed internazionali che ha visto il Coro La Valle costruire in questi anni gemellaggi con gruppi, istituzioni e comunità di Polonia, Romania, Svizzera, Belgio, Francia, Germania e Austria, oltre ai saldi rapporti con la comunità dei discendenti degli emigranti trentini in Brasile.

“Il Coro La Valle e il Minicoro” ha detto il sindaco di Sover Carlo Battisti nel suo intervento all’inaugurazione della mostra “ormai da quasi due decenni riescono a coinvolgere la comunità e ad avvicinarla alla ricchezza della nostra piccola storia attraverso gli strumenti del canto e della musica, ponti di unione fra i popoli”. Anche Maurizio Passerotti, Console Onorario di Romania, che ha collaborato negli anni passati col La Valle per organizzare vari scambi con la città rumena di Oradea, ha sottolineato il valore dell’incontro fra i popoli, nel segno di una vicinanza fatta di recupero e rispetto delle identità, senza barriere ma nell’ottica dell’incontro e dell’arricchimento.

Dopo l’inaugurazione, la sfilata dei gruppi presenti alla serata, Coro, Minicoro e Gruppo Grifon, ha raggiunto la piazzetta della Chiesa di San Lorenzo per le esibizioni, avviate dal Coro La Valle con alcuni canti popolari tradizionali, conclusi da alcuni “balli cantati”, una particolarità unica nel Trentino, proposta solo dal La Valle, e che si lega all’antico uso locale, fino all’ottocento, di accompagnare i balli con melodie cantate. Fisarmonica, violino e chitarra hanno poi anche sostenuto l’esibizione della ventina di componenti del Minicoro La Valle, diretto da Paola Bazzanella, e formato da bambini e ragazzi dai 4 ai 15 anni provenienti da vari paesi dalla Valsugana fino alla Valle di Fiemme. La formazione giovanile ha presentato alcune danze tradizionali, come la Polka Krabesa, oltre a canti conosciutissimi come “I Canederli”.

L’ospite speciale della serata, il Gruppo sloveno Grifon, ha saputo entusiasmare il davvero numeroso pubblico presente. Il programma dei folkloristi sloveni ha visto l’esecuzione di molte danze tradizionali delle regioni slovene della “Stiria”, oltre a canti, eseguiti dal coro femminile, ed una danza tipica del carnevale sloveno, fino ad alcuni brani eseguiti dall’orchestrina formata da basso, clarinetto, fisarmonica e violino.  MusicaInFolk è terminata in Piazza San Lorenzo in un momento di convivialità con il “Bocon del Capitol”, tipico piatto di gnocchi, allestito grazie ad una positiva collaborazione con i Vigili del Fuoco Volontari di Sover, il tutto a “suon di musica” eseguita dai musicisti sloveni insieme ai musicisti del “La Valle”, segno che davvero questi eventi sanno creare unione che va al di là delle diverse lingue e diverse nazionalità.

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